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al testo di Annamaria Pambianchi
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Smonto rimonto spezzo riannodo lettere sparse di pane e di pena parole di piombo. Mescolo un poco sapore di sale salsa di tuono. Saggio parole fresche di giornale, e povere parole fatte in casa fresche di parlato o in strada nate. Preparo un minestrone di parole in eruzione. Preparo uno stufato di parole d’uragano. Malasorte coltivo? O aro campo di grano ?
A dir degli innocenti la strage - come animali al macello mandati - nei deserti, nelle sventrate città la parola é farfalla di freddo, é respiro di primavera arreso al valzer virulento dei potenti dannato ad esportare la libertà sulle ali delle fortezze volanti.
(2004)
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